20 maggio 2012

Il genere di appartenenza del Satyricon

Il tentativo di definire il genere in cui l’opera petroniana si inscrive e i modelli da cui dipende costituisce ancora oggi un discusso capitolo, si può affermare infatti che il Satyricon di Petronio non rientra in un unico genere letterario codificato: è combinazione di generi molto diversi tra loro; lo stato lacunoso inoltre non è d’aiuto nella ricerca dei lineamenti principali. È per questo definito pastiche letterario. L'opera è sicuramente formata sul modello della satira menippea, da cui trae la tecnica della compresenza di parti in prosa e parti in poesia, dal taglio satirico pungente. Come il titolo stesso richiama, il Satyricon è certamente ispirato al genere della satira, caratterizzato però in questo caso da un lucido distacco, privo cioè di un intento moralistico e dalla presenza di folte digressioni. Allo stesso modo, il Satyricon fu influenzato dal mimo, rappresentazione teatrale dal forte realismo descrittivo. L’opera è da alcuni considerata come una parodia del romanzo greco d’amore e d’avventura, un genere diffusosi nel periodo ellenistico, caratterizzato dalla ripetitività di trame e di situazioni e da una idealizzazione dell’amore, soprattutto per quanto riguarda il rispetto della castità e della reciproca fedeltà. Petronio avrebbe costruito un romanzo antifrastico rispetto a questo genere, con l’intento di ridicolizzarlo. A questa ipotesi si potrebbe obiettare in primo luogo che il Satyricon non ricalca tutti i tòpoi del romanzo greco e in secondo luogo l’ipotesi sarebbe da respingere per ragioni cronologiche. Il Satyricon sarebbe da inserire, come le Metamorfosi di Apuleio, nel genere della fabula Milesia, una forma narrativa caratterizzata da brevi racconti di contenuto per lo più osceno, Si deve comunque considerare che esso possiede un’estensione decisamente più ampia rispetto alla fabula Milesia; inoltre, mentre nelle Metamorfosi di Apuleio è evidente la funzione di “cornice” assegnata alla narrazione principale, nulla di simile sembra trasparire dal frammento del Satyricon in nostro possesso; L’ipotesi conserva, tuttavia, una sua plausibilità. Il Satyricon potrebbe inoltre configurarsi come un esperimento letterario che, secondo alcuni critici, è consistito in un rifacimento ironico dell’Odissea, con tanto di persecuzione da parte della divinità offesa, naufragi, incontri con grandi seduttrici; L’eroe, però, è diversamente da Odisseo, ingegnoso e padrone della situazione, impotente nel fronteggiare il proprio destino. L’ipotesi, per quanto affascinante, appare riduttiva. In conclusione allo stato attuale delle nostre conoscenze, il Satyricon non è riconducibile ad alcun genere letterario in particolare; potrebbe tuttavia, alla luce di un Petronio a noi noto come culture dei classici, configurarsi come una geniale e consapevole rielaborazione di diversi generi.

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